Cane nero e gatto rosso? Sono creazioni dell'uomo

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speedy13
00venerdì 16 gennaio 2009 19:23
Una ricerrca dimostra che siamo stati noi a selezionare il colore del manto per i cuccioli di casa
ROMA
È l’uomo il motivo per cui Fido ha un manto fulvo o a chiazze nere e bianche, o Micio è tutto rosso o grigio: la nostra specie ha infatti contribuito attivamente a cambiare e a fissare l’aspetto del mantello degli animali domestici e da lavoro, selezionando nel corso dei millenni rare mutazioni genetiche alla base dei diversi colori di cui i quattrozampe si possono "vestire". A spiegare come tutto ciò è avvenuto, un team di esperti delle università di Uppsala (Svezia) e di Durham (Usa), che ne parlano sulla rivista "Plos Genetics", evidenziando anche il motivo per cui gli animali selvaggi hanno un pelo assai diverso da quelli ’di casà.

Gli studiosi hanno condotto un’indagine su alcuni maialini di fattoria o liberi, provenienti da Asia ed Europa, anche se assicurano che i risultati sono applicabili a tutti gli animali domestici, dato che i colori dei manti esprimono tutti uno stesso gene, e cioè il Mc1r (recettore dalla melanocortina-1). I ricercatori hanno analizzato le sequenze di Dna di entrambe le tipologie di maialini e l’effetto di eventuali mutazioni genetiche sulla proteina Mc1r. Alcuni cambiamenti del Dna possono infatti riflettersi sul colore dell’animale, mentre altre no. Pur avendo individuato sia nei maialini domestici che in quelli selvaggi alcune mutazioni del Dna, in questi ultimi, che possiedono un manto uniforme nero-marrone altamente mimetico, nessuna di queste mutazioni è riuscita ad alterare la proteina del colore.

Gli scienziati ipotizzano dunque che, grazie soprattutto ai predatori "inviati" dalla natura, qualsiasi mutazione che risultasse in un cambiamento del colore è stata rapidamente eliminata.

Al contrario, fra i maialini domestici quasi tutti gli esemplari possedevano mutazioni che avevano cambiato la proteina. In alcuni casi ce ne sono state tre consecutive, segno che la mutazione iniziale è stata ripetuta per lungo tempo. Per i ricercatori questo dimostra che sono stati gli uomini a ’incoraggiarè con la selezione un certo colore nel manto dei loro animali. L’archeologo statunitense Greger Larson sottolinea: «I primi allevatori decisero di cambiare il mantello dei loro capi per una serie di motivi. Primo, per facilitare il riconoscimento del loro bestiame, che se fosse stato ’mimeticò sarebbe scomparso nei boschi.

Secondo, per evidenziare la differenza fra i primi allevamenti e le mandrie selvagge. Terzo, gli uomini antichi erano "fanatici" di animali esattamente come lo siamo noi oggi. Basti pensare a Paris Hilton che possiede un chihuaha rosa». Leif Andersson, della Uppsala University, aggiunge: «la nostra ricerca mette fine al dibattito, confermando che la primaria ragione della diversità dei mantelli fra gli animali è la selezione intenzionale operata dall’uomo».

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