Che squallore!Che amarezza!

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
cuore77
00mercoledì 8 aprile 2009 18:08
Tutti per strada e gli sciacalli rubano nelle stanze vuote


L’Aquila È un centro storico fantasma, quello dell’Aquila, imbiancato da nuvole di polvere che si levano dalle caterve di macerie mosse dalle ruspe. Palazzi abbandonati per la salvezza. Lasciati in fretta, per correre in strada avvolti appena da una coperta. I portoni sono spalancati e abbandonati. Gli atri coperti di detriti. Le ante delle finestre sbattono a ogni alito di vento. E poi ci sono i palazzi sventrati. È facile intrufolarsi in questa tragedia. Basta poco. È facile infilarsi nelle vite distrutte e nel dramma delle famiglie. Nelle certezze portate via da una violenta scossa che di notte ha costretto tutti a infilare il buio e a dimenticare le proprie case.Che vengono subito prese di mira: i furti iniziano a consumarsi presto. Mentre la sofferenza cerca una via d’uscita, mentre si contano oltre centomila sfollati, mentre le ambulanze continuano a zigzagare tra una strada e l’altra, mentre si cercano i dispersi e i conti non tornano, diversi appartamenti vengono presi di mira. E svaligiati.
«Il fenomeno non è nuovo - tuona la presidente della Provincia, Stefania Pezzopane - ma ogni volta è barbarie. Ci sono alcuni sciacalli - continua - che erano in circolazione già da pochi minuti dopo che la terra ha tremato. Terrore e urla, pianti e in diversi ne hanno approfittato per ripulire le abitazioni». Sia nel cuore di una città che si è svuotata, sia in decine di paesini vicini, dove le bare vengono allineate sui prati, tra le urla dei familiari delle vittime. Gli sciacalli scivolano tra il dolore della gente, entrano nelle abitazioni con le porte spalancate, con i muri rotti e sventrati. E rubano quello che non è da buttare. «Abbiamo immediatamente avvertito le forze dell’ordine - aggiunge Pezzopane - e le indagini e i presidi sono stati attuati. Mobilitati in tanti - anche i militari - per prevenire questi gravi episodi di delinquenza».
Circa un centinaio i carabinieri sguinzagliati «per eventuali episodi di sciacallaggio»: annuncia il ministro della Difesa, Ignazio La Russa. Mentre scattano i primi fermi, e anche alcuni arresti, tra l'emergenza e i soccorsi. E proprio per tentare di fermare i ladri, nella questura dell’Aquila si è svolta una riunione operativa per fare il punto della situazione e pianificare le attività di controllo e vigilanza.
I cittadini vengono invitati «a raccogliersi nei campo di calcio e nei grandi parchi, il più lontano possibile dall'abitato perché le case moderne hanno retto meglio anche se sono state comunque lesionate, ma le case antiche potrebbero crollare», così il sindaco, Massimo Cialente che lancia l'appello: «Nessuno cerchi di entrare in casa per recuperare i propri oggetti». Eppure in molti un tentativo lo fanno, proprio perché hanno paura che «i propri oggetti» spariscano.
I controlli vengono intensificati ovunque, ma è impossibile tenere d'occhio il capoluogo sventrato in ogni vicolo. «Stiamo nel centro storico - racconta una donna che se ne va in giro con sulle spalle un plaid marrone - . Abito con mia madre. E temo che le poche cose che abbiamo vengano rubate. Ci hanno chiamato alcuni amici. A loro è già successo. Siamo stati spogliati di un tetto, adesso ci lasciassero in pace. Perciò abbiamo deciso di sistemarci qui in piazza, non distante dai nostri balconi, che riusciamo anche a tenere d’occhio. È un incubo, che non avremmo mai pensato di dover affrontare».
E il capo della polizia, Antonio Manganelli, ribadisce che «mentre migliaia di uomini della Protezione civile, volontari e delle forze dell’ordine sono impegnati nel proprio lavoro, nel portare aiuti, ho visto alcuni uomini entrare nella tendopoli adibita a questura: erano stati sorpresi a rubare in case vuote. Sono stati bloccati. È una triste consuetudine, che cercheremo di fermare».

Fonte: il Giornale.it
cuore77
00mercoledì 8 aprile 2009 18:09
Sciacalli: aumentano i controlli. Carne venduta a 80 euro al kg
L'AQUILA (8 aprile) - Aumenta la vigilanza contro lo sciacallaggio, decine le persone sospette controllate da Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza durante la scorsa notte, ma nessun arresto a differenza di quanto diffuso ieri. Ma gli sciacalli ci sono. Come quelli che questa mattina sono arrivati a Pizzoli con un furgoncino pieno di carne chiedendo ai cittadini 80 euro per un chilo. Indignate alcune persone hanno avvertito la protezione civile e da lì è partita subito una chiamata ai carabinieri che stanno raggiungendo il paese per denunciare il responsabile.

Aumentano i controlli. Il ministro dell'Interno, Maroni, ha annunciato che l'azione contro lo sciacallaggio è stata potenziata. La vigilanza diurna e notturna è stata concentrata nei luoghi più colpiti dal terremoto e in particolare nel centro storico dell'Aquila. La polizia assicura che «la capillare attività, garantita da più di 1000 operatori delle Forze dell'ordine all'interno della città e nei paesi colpiti dal terremoto, ha scongiurato qualsiasi fenomeno criminale». Continua inoltre l'attività delle numerose pattuglie della Polizia Stradale per la viabilità delle strade urbane ed extraurbane.

Fonte: Il Messaggero.it
cuore77
00mercoledì 8 aprile 2009 18:13
Terremoto, gli sciacalli sono anche su Facebook

Che un evento calamitoso fosse il momento culminante nello scontro tra ufficialità e non-ufficialità è stata cosa evidente fin dai minuti successivi al forte sisma che ha sconvolto l'Abruzzo. Lo scontro si è sviluppato tra tecnici in protesta e scienziati in doppio petto, tra informazioni disorganizzate dei social network e informazioni spesso opinabili dei grandi media nazionali. In questa confusione il distinguo tra le notizie si rende nebuloso come mai, e nel caos c'è chi prova ad approfittarsene. Li si chiami sciacalli, che agiscano sul posto o che ci provino su Facebook.

Una prima truffa sarebbe stata scoperta proprio sul più noto dei social network, ove in queste ore si moltiplicano i messaggi di solidarietà nei confronti delle popolazioni colpite dal sisma. Appelli per raccolte fonti, appelli per donare il sangue, appelli per inviare SMS benefici, appelli per accendere candele virtuali. La quantità rende clamorosamente veloce l'aggiornamento delle bacheche ed in questa situazione un tentativo quantomeno goffo si è sviluppato prendendo in prestito il nome del noto giornalista sportivo Carlo Pellegatti.

Tutto nasce dal supposto "Marco Pellegatti", ipotetico nipote del più noto Carlo. Sul suo profilo è stata avviata una raccolta fondi abbinata ai nomi della società AC Milan e di Mediaset: « Mediasetpremium in collaborazione con Ac Milan sta raccogliendo fondi per la popolazione dell'Abruzzo colpita dal terremoto. Se volete devolvere anche una minima cifra potete farlo su Carta Lottomaticard». Nulla di tutto ciò, però, sarebbe mai stato realizzato. Tanto il Milan quanto Mediaset sarebbero all'oscuro dell'iniziativa a cui vengono affiancate ed in più Carlo Pellegatti avrebbe addirittura negato di avere un nipote di nome "Marco".

Parlare di scherzo sarebbe fuori luogo: le circostanze non ammettono umorismo di bassa lega. Per questo Pellegatti passa alle maniere forti: « Non ho nessun nipote che si chiama Marco, non sono iscritto a Facebook e, soprattutto, non esiste nessuna raccolta fondi organizzata da Milan e Mediaset».

Chi intende collaborare inviando danaro alle associazioni che si occupano dei soccorsi in Abruzzo, può farlo tramite i molti servizi attivati o tramite le raccolte fondi ufficiali rese note in queste ore. Prima di effettuare il versamento, però, è buona cosa verificare di non essere incappati in clamorose iniziative di sciacallaggio: il caos e l'urgenza sono condizioni determinanti la migliore delle situazioni per tentare truffe di questo tipo.

Fonte: web news
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 07:04.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com